Archivio mensile:novembre 2012

LEGGE 40 E IMU, IL LATO VATICANO DI MONTI.

LEGGE 40 E IMU, IL LATO VATICANO DI MONTI..

L’ombra del Bilderberg. Breve intervista a Daniel Estulin


Di Paolo Bracalini, ilgiornale.it

L’inconveniente Putin, la Spagna sacrificata, la svalutazione del dollaro, Lilli Gruber.

Roma – «Monti? È Goldman Sachs » risponde in automatico Daniel Estulin, scrittore-investigatore russo (ma vive in Spagna) che col suo Il Club Bilderberg la storia segreta dei padroni del mondo si candida alla palma di maggior cospirazionista del pianeta.
Se è un folle, le sue follie interessano parecchia gente: più di tre milioni di copie vendute in 81 paesi e 50 lingue diverse. Intervistarlo equivale ad entrare in un thriller ( ne stanno facendo un film) che ha per protagonisti banchieri, squali della finanza, magnati dell’industria, politici, lobby e logge segrete.
Dentro questo plot, c’è pure Mario Monti, membro delle annuali riunioni del Bilderberg: «Monti è la perfetta esemplificazione del concetto di Compagnia unica mondiale (One World company Ltd, ndr) teorizzata da Lehman Brothers per il vertice Bilderberg del 1968».

E che sarebbe?
«L’idea che gli Stati nazione siano superati, e che la grande finanza, che già controlla l’industria attraverso le banche, debba prendere il posto delle nazioni. È quel che è successo».

E il nostro premier Monti?
«È il custode degli interessi dell’oligarchia finanziaria, non eletto da nessuno».

Lei è un complottista.
«Il gruppo Bilderberg non è una teoria cospirazionista, non è una società segreta. È una realtà, lo strumento con cui le oligarchie finanziarie, le élite di Usa e Europa, riescono a imporre le loro politiche ai governi».

Il gruppo Bilderberg si è riunito due settimane fa in Virginia: cos’avrebbero deciso?
«Hanno discusso del problema Russia, o meglio di Putin, che sta diventando un grande inconveniente per loro. Un membro europeo del Bilderberg ha ammesso che “Putin è di gran lunga il più formidabile avversario per i nostri piani”».

Perché?
«Bilderberg è particolarmente preoccupato per il gasdotto South Stream, che potrebbe risultare vincente rispetto a quello Ue Usa “Nabucco”. Ma la maggiore preoccupazione è il tentativo di Putin di integrare l’Asia in un blocco sotto la sua leadership , e poi l’intesa con l’Iran. Insieme controllerebbero il 50% del gas mondiale. Perciò il Bilderberg continua a finanziare il “Fronte civile unito” di Kasparov contro Putin».

Hanno parlato anche della crisi in Europa.
«Hanno deciso che la Spagna verrà sacrificata sull’altare della finanza. Il sistema bancario spagnolo è al collasso, la Santander ha un debito di 800 miliardi, e il Bilderberg lo sa. Il prestito di 100 miliardi è il primo passo verso la piena proprietà del Paese da parte della finanza mondiale. La Spagna non esiste più».

E l’Italia sì?
«L’Italia non è la Spagna, non ha bolle immobiliari, ha poco debito privato e ha un sistema creditizio solido, con 750 anni di storia. E soprattutto alcune delle sue grandi imprese formano una parte importante del Bilderberg Group».

Secondo le sue fonti avrebbero deciso le sorti del dollaro.
«Una delle principali conclusioni del meeting 2012 è che gli Usa dovranno svalutare il dollaro rispetto allo yuan per ridurre il debito degli Usa».

Ma almeno lei ha capito cosa ci facesse Lilli Gruber al Bilderberg?
«È una giornalista con molte entrature tra la “money people”. E lavorando in una tv importante ha accesso a un larga audience . E questo interessa il Bilderberg

QUANDO C’E’ LA SALUTE C’E’ TUTTO… «(Quello che ci vuole far credere Monti)


QUANDO C’E’ LA SALUTE C’E’ TUTTO… «.

Monti si piega all’Ilva Ferrante attacca i giudici DAL VERTICE VIA LIBERA AL DECRETO “SALVA – AZIENDA”CHE SARÀ VARATO OGGI. IN STRADA LA RABBIA DEGLI OPERAI


Fatto Quotidiano 30/11/2012 di Salvatore Cannavò attualità
Q uello che andrà in scena oggi, con la decisione del Con- siglio dei ministri di varare il decreto “salva-Il- va”, è una manovra di accer- chiamento della magistratura tarantina all’insegna dell’unità nazionale. Nonostante il pre- sidente del Consiglio abbia as- sicurato di “non volere lo scon- tro con la magistratura”, a dare il senso di quello che sta per accadere sono stati, ancora una volta, il presidente dell’Ilva, Bruno Ferrante, e il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini. IL PRIMO ha sfoderato, dopo mesi di aplomb istituzionale, il volto determinato dell’azienda sparando a zero contro i giu- dici. “L’autorità giudiziaria ha alterato le regole” ha detto l’ex prefetto di Milano – che ha an- che ricevuto un dura repri- menda da parte del Corriere del- la Sera – capovolgendo quella che ai più sembra un’altra ve- rità: è l’Ilva che viola le regole mentre la magistratura inter- viene per far rispettare le leggi. A quanto pare non è così e, se- condo il presidente dell’azien- da siderurgica, sarebbero i giu- dici a provocare “gravi riper- cussioni sull’occupazione”tan – to che ieri è stata annunciata la possibile chiusura dello stabi- limento di Genova. Giù in stra- da, sotto Montecitorio, mentre a Palazzo Chigi il governo, con Monti, Fornero, Clini e Passe- ra, incontrava l’azienda, i sin- dacati al massimo livello, la Confindustria con il presidente Squinzi, a manifestare c’erano proprio gli operai genovesi, zuppi di pioggia e di rabbia. “Assassini”e“parassiti”, le urla preferite per chi ha ormai chia- ro il gioco che si sta giocando: “Non ce l’abbiamo con gli agenti (in tenuta anti-sommos- sa, ndr) ma siamo qui per farci sentire”. Del decreto pensano che sia inutile perché in due an- ni è impossibile bonficare l’a- zienda, oppure che costituisca un regalo all’azienda: “Qui ci vuole un decreto non per sal- vare l’Ilva ma Taranto” hanno spiegato. A Genova ai loro compagni è andata peggio per- ché dopo gli scontri con la po- lizia uno di loro è rimasto fe- rito. L’azienda, però, è sembrata ca- valcare questa rabbia avanzan- do la minaccia della chiusura dello stabilimento tarantino e, a cascata di tutti gli altri: Ge- nova, Racconigi, Novi Ligure. ED È QUI che interviene il mi- nistro Clini, che ha spiegato la sostanza dell’operazione. Il de- creto, infatti, non solo assume- rà l’Autorizzazione integrata ambientale (Aia), già varata a ottobre, come punto di riferi- mento obbligato facendone il centro della norma di legge ma istituirà un “comitato di garan- zia” con compiti di “monito – raggio e sorveglianza”in modo da avere una “funzione di con- trollo più strutturata”. In altre parole, il Tribunale di Taranto viene definitivamente escluso da funzioni di controllo che passano esclusivamente al mi- nister con l’istituzione del clas- sico “osservatorio”. Un esca- motage tipico della politica ita- liana quando deve cercare di conciliare interessi contrappo- sti. “Chi vuole può ricorrere al- la Corte costituzionale” ha quindi affermato Clini acuen- do, ancora una volta, la distan- za con la magistratura taranti- na. CO M P L I C E anche il tornado dell’altro ieri, il vertice ha as- sunto quindi i connotati di un tavolo di unità nazionale. Anzi, come ha detto Monti, si è trat- tato di una “vera prova per il Paese”. Il presidente del Con- siglio ha assicurato di aver “sentito il dolore della città”, dopo la tempesta dell’altro giorno e , con queste premesse, l’assenso delle parti sociali al decreto è apparso piuttosto scontato. Entusiasta quello del presidente della Confindustria, Giorgio Squinzi, secondo il quale la chiusura dell’Ilva avrebbe “gravi ripercussioni sul tessuto industriale naziona- le”. Convinto anche quello di Cisl e Uil che, con Bonani e An- geletti, parlano di “emergenza nazionale” e della necessità di un “commissario nazionale”. Più cauta invece la Cgil che con Susanna Camusso ha chiesto una maggiore “responsabilità pubblica”e, con Maurizio Lan- dini, la garanzia di un piano di interventi pubblici in grado di assicurare la bonifica degli im- pianti. “Però io il decreto come sarà fatto non l’ho capito” ha dichiarato il segretario Fiom.

La Corte dei conti contesta altre spese al sindaco di Firenze PALAZZO VECCHIOGRAVE IRREGOLARITÀ CONTABILE IN CONTRASTO CON LA FINANZA PUBBLICA“


Fatto Quotidiano 30/11/2012 i Giampiero Calapà e Sara Frangini attualità
S e sarò il presidente del Consiglio non avrò nel mio governo più di dieci ministri”. Così ha promesso Matteo Renzi, in- dicando la strada per l’abbattimento delle spese pazza della co- siddetta Casta. Peccato che nella sua città si abbatte una nuova stangata da parte della Corte dei conti. Al vaglio le casse di Palazzo Vecchio. Bilancio alla mano, i giudici contabili hanno rilevato “un ammontare della previsione di spesa di personale nel 2012 non conforme al limite previsto”. È quanto si legge nella deliberazione deigiudicicontabili,datata27 novembre2012,incuivienespe- cificato che l’importo “risul – ta superiore al 50% del totale della spesa sostenuta per le stesse finalità nell’anno 2009 o triennio 2007-2009 (120,26%)”. La scelta va a co- stituire una situazione criti- ca, “aggravata dalla previsio- ne nell’anno 2012 di nuove assunzioni di personale, rin- novi, proroghe dei contratti a tempo determinato”. ELEMENTI che contribui- scono a formare una “grave irregolarità contabile in contrasto con la normativa e i principi generali ai fini del coordinamento della fi- nanza pubblica”. Come se non bastasse “l’impostazio – ne del bilancio pluriennale 2013-2014 non garantisce il rispetto del patto di stabilità e costituisce una grave irre- golarità contabile per cui è necessaria l’assunzione im- mediata di idonei atti di correzione e l’eventuale ri- determinazione delle previsioni di bilancio”. La deliberazione è arrivata ieri sul tavolo del sindaco Renzi e il Consiglio è pronto a riunirsi, oggi stesso, per il bilancio di assestamento che pre- vede tagli agli investimenti per ben 73 milioni di euro. Sulla delibera della Corte dei conti, l’assessore Alessandro Petretto si è difeso: “Il bilancio è in equilibrio”, peccato che il suo pre- decessore Claudio Fantoni si è dimesso proprio contestando la gestione disinvolta del bilancio comunale. Mentre, la stessa Corte dei conti, prosegue l’inchiesta sulle spese della Provincia in favore di Florence Multimedia – un super ufficio stampa creato da Renzi nel 2005 –ai tempi in cui era presidente il “rot – tamatore”.Nello specificoleaccusedei giudicicontabilifanno riferimento alun “irregolare affidamentodi servizi perun im- porto superiore a quello previsto dai relativi contratti di ser- vizio”, con una spesa complessiva di oltre nove milioni di euro. Senza la procedura prevista dalla legge e senza mai discuterne in Consiglio provinciale, come scritto in una relazione del Min- sitero del Tesoro, Florence Multimedia, tra il 2006 e il 2009, incassò oltre 9 milioni di euro. Attraverso “contratti, conven- zioni, disciplinari di servizio, affidamenti al lordo, il cui im- porto triplica quello dei contratti di servizio di base”. Quindi sei milioni su nove sono contestati dalla Corte. Inoltre, in seguito a una precedente indagine della Corte dei conti l’amministra – zione provinciale di Matteo Renzi (2004-2009) è già stata con- dannata in primo grado per un danno erariale di 50 mila euro.

Aridatece D’Alema di Marco Travaglio 30 novembre 2012

Servizio pubblico 29/11/2012 Editoriale di Marco Travaglio

CROLLA TUTTO. I dati Ocse che nessuno commenta


Byoblu 27 novembre 2012 – 16.42
L’attivita’ economica in Italia ”dovrebbe continuare a contrarsi nel breve tempo” come conseguenza della stretta di bilancio, dell’indebolimento del clima di fiducia e della stretta creditizia. E’ scritto Outlook pubblicato oggi dall’Ocse, che sconfessa dunque le previsioni del Governo Monti e che stima un ritorno alla crescita ”nel corso del 2013” se il Governo conseguirà gli obiettivi di bilancio per il 2013 e il 2014. Ma non solo: l’Ocse ritiene che sia necessario ”un ulteriore inasprimento fiscale nel 2014 per raggiungere gli obiettivi di riduzione del debito pubblico” dell’Italia, ”che e’ entrata nella sua seconda recessione grave in tre anni”.

Saremo comunque in recessione anche l’anno prossimo: -1%. L’export continuerà a calare impietosamente. Monti non garantisce la sanità pubblica. I consumi delle famiglie, secondo la Banca d’Italia, sono tornati al livello del primo dopoguerra. L’Ocse riconosce che la conseguenza dell’austerity è la contrazione dell’economia, ma non contento chiede nuova austerity e una nuova manovra di lacrime e sangue nel 2014. I tecnici al Governo però sono ottimisti!

Ma la cosa più inquietante sono le previsioni a lungo termine sulla composizione del Prodotto Interno Lordo globale, che attualmente vede l’Europa con il 17% della produzione mondiale (calcolata su 34 paesi Ocse e su 8 paesi del G20 ma non OCSE).

Crescerà la Cina, passando dal 17% al 28% già nel 2030. Crescerà l’India, passando dal 7% attuale all’11% del 2030 e al 18% del 2060. Caleranno gli Stati Uniti, che dal 23% di oggi scenderanno al 18% del 2030 e al 16% del 2060. Ma soprattutto, sarà il crollo dell’Unione Europa, area Euro, che oggi partecipa al 17% della produzione globale, ma che già nel 2030 non rappresenterà che il 12% e nel 2060 finirà al 9%.

Ecco per cosa stiamo aggiungendo austerity ad austerity, ecco per cosa stiamo pagando lacrime e sangue: per un Europa e per un Euro che tra 17 anni non conteranno più niente.

Fiorito e i soldi per De Romanis IL BATMAN DI ANAGNI INTERROGATO IN CARCERE PARLA DELLE FATTURE DEL GRUPPO PDL


Fatto qiotidiano 29/11/2012 i Valeria Pacelli attualità
L’ evento per la sponsorizzazione di Carlo De Romanis alla nomina al Partito Po- polare Europeo, sarebbe stata finanziata con i soldi del gruppo Pdl della Regione Lazio, di cui il giovanissimo De Romanis, è vice capogrup- po. Un evento organizzato a maggio del 2009 nel lussuoso Hotel Londra & Cargill di via Veneto. Franco Fiorito durante l’interrogato- rio dello scorso 16 novembre a Regina Coeli, aveva raccontato della presenza a questo even- to di Angelino Alfano. In realtà da una ri- costruzione del Fa t to le spese di cui parla Fio- rito farebbero riferimento alle spese per la ma- nifestazione di De Romanis. Dal carcere dove l’ex consigliere è detenuto con l’accusa di es- sersi appropriato di 1,4 milio- ni di euro dei fondi del grup- po, davanti al pm Alberto Pio- letti, Fiorito attacca ancora i suoi ex colleghi, da Francesco Battistoni, a Giancarlo Mieli senza risparmiare Carlo de Romanis, organizzatore di quel toga party le cui foto sono finite su tutti i giornali, per le ancelle svestite e le maschere da maiale. Proprio in relazio- ne alle fatture del vice capo- gruppo, Fiorito dichiara: “La fattura intestata alla Tecnoservice per 4.800 euro – sottolinea ancora Fiorito – è riferita al famoso party con le maschere di maiali. Le lettere di richieste di rimborso da parte di De Romanis si riferiscono a pagamenti prima ef- fettuati a Occhipinti (vice-Presidente dello Yepp, Youth of the European people’s party, movimento giovanile del Partito popolare eu- ropeo) e in seguito all’associazione Giovani Ppe. AL MEDESIMO OCCHIPINTIè stata pagata una manifestazione organizzata a Roma per il se- gretario del partito Alfano, presso l’hotel Lon- dra Cargill. Complessivamente sono stati bo- nificati 100mila euro”. In realtà dopo alcune verifiche effettuate da Il Fatto, si è scoperto che l’evento di cui si parla, sarebbe stato organizzato il 19 maggio del 2009 presso il prestigioso Hotel Londra & Cargill di via Veneto a Roma. Si tratta della manifestazione organizzata per la nomina di De Romanis al Ppe, alla quale Alfano e Ta- jani erano stati invitati. Il del- fino di Berlusconi però decise di non partecipare. Ma tra gli eventi segnati in agenda del gruppo Pdl alla regione Lazio e da questi finanziati, Fiorito racconta anche di quello che si è tenuto al- l’Auditorium di Roma, le cui fatture a detta di Francone sarebbero state presentate dal neo capogruppo Pdl, la giovanissima Chiara Co- losimo. “Vi segnalo come sospetti i pagamenti effettuati a favore di Das Print Srl, Elite service srl, associazione di promozione sociale labo- ratorio di comunità, Isec srl, Tecnology srl, Ma- ke music srl, Multiservice srl, i Borghi srl, con particolare riferimento a queste due ultime so- cietà che si riferiscono al medesimo evento inoltre sono certo che vi è stato un ulteriore pagamento da me disposto (circa 8mila euro) e relativo all’affitto sala Auditorium della Con- ciliazione, la somma delle varie fatture è pari a 60 mila euro che ritengo somma eccessiva per una sola serata alla quale hanno partecipato il sen. Gasparri e l’On. Meloni (ap- poggiata proprio dalla Colosimo in questa campagna elettorale alle pri- marie)”. Fiorito fa riferimento all’e- vento del 5 dicembre 2011, in cui fu affittata quella enorme sala. E anche vero che fonti vi- cine alla Colosimo confermano che in quel- l’occasione sia stato pagato solo l’affitto del lo- cale per una sola giornata. Tra le società che avrebbero lavorato durante quella giornata, Fiorito cita la Borghi Srl. un’azienda con un importante azionista, quale Lorenzo Cesa, se- gretario nazionale de

I pm: il decreto? Schiaffo alla legge e alla salute (Francesco Casula).

I pm: il decreto? Schiaffo alla legge e alla salute (Francesco Casula)..