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La lista degli alimenti con ingredienti geneticamente modificati e nascosti

corel
Fonte Articolotre del Redazione– 5 giugno 2013- attualità
La lista degli alimenti con ingredienti geneticamente modificati e nascosti
Redazione- 5 giugno 2013- La lista nera di nutrienti geneticamente modificati, OGM nascosti nei cibi importati.

Per organismo geneticamente modificato (OGM) si intende un organismo, diverso da un essere umano, in cui il materiale genetico (DNA) è stato modificato in un modo non naturale.

La filiale russa della “Greenpeace” ha pubblicato una lista nera di produttori di alimenti principali che utilizzano materiale OGM nella realizzazione dei suoi prodotti. Sono presenti sul mercato italiano ed i prodotti sono tra i più popolari in tutto il mondo.
Ecco la lista di nutrienti geneticamente modificati, OGM) dei fabbricanti che utilizzano materiali OGM:

1. Snickers – dessert al cioccolato
2. Campbell – minestre
3. Uncle Bens – riso, ketchup
4. Lipton – il tè
5. Mars – dessert al cioccolato
6. Twix – dessert al cioccolato
7. Cadbury – cioccolato, cacao
8. Ferrero – dolci
9. Nestle Chocolate
10. Nestle – bevanda Nesquik
11. Coca-Cola, Sprite, Fanta, Kinley – bevanda analcolica
12. Pepsi – bevanda analcolica
13. 7-Up – bevanda analcolica
14. Heinz – ketchup, maionese, salse
15. Nestle – alimenti per l’infanzia
16. McDonald’s – catena di fast food
17. Kraft Foods – cioccolato, caffè, alimenti per l’infanzia
18. Unilever – alimenti per l’infanzia

Avvelenando pasta e pane dal 2004 ad oggi la vita media sana è crollata in Italia di almeno 10 anni (fonte Eurostat ufficiale) proprio, guarda caso, dall’anno in cui entrarono gli OGM negli alimenti.

La legge 194 affonda e la criminalità organizzata esulta

corel
articolotre 29/05/2013 redazione attualità
L’80% dei ginecologi italiani è ormai obiettore di coscienza. Questa situazione ha aperto la strada alla criminalità organizzata che negli aborti clandestini e nel traffico di medicinali atti a interrompere la gravidanza ha trovato una neanche troppo nuova frontiera del business.
G.C.- -29 maggio 2013-Era stata una vittoria, ai tempi. La conquista delle donne di quella legge 194, che permetteva loro di scegliere cosa fare non solo del proprio utero, ma della propria vita.
Era il 22 maggio del 1978 e la norma entrava in vigore.

Da allora di tempo ne è trascorso, e le interruzioni di gravidanza non sono più un tabù se non per coloro che si sono dichiarati sempre contrari, organizzazioni religiose in primis. Ma, nonostante le lotte di queste, non scandalizza più la concezione in sé dell’aborto, non è più ritenuto un omicidio. A partire da quel 1978, finalmente, veniva considerata la condizione della donna nella sua integrità, a 360 gradi, senza più relegarla a mera incubatrice vivente, ma a soggetto degno di decidere del proprio futuro. Da allora venivano soppesate le cause, spesso non semplici e facilmente classificabili, che spingono una ragazza incinta a decidere di non voler portare avanti una gravidanza e mettere al mondo un figlio. Motivi che non sono considerabili capricci.
L’Italia non riconosce l’aborto come metodo contraccettivo; ci mancherebbe altro. Ma a quelle donne che erano rimaste incinte dopo essere state stuprate, o a coloro che erano incorse nella gravidanza accidentalmente e senza contesti famigliari, economici e/o di salute adatti alle spalle, veniva offerta la libertà di scegliere.

C’è ancora, è vero. Sulla carta. La legge 194 è sempre lì, ma rischia, ogni giorno di più, di essere affossata. Perchè ormai l’80% dei ginecologi ha scelto l’obiezione di coscienza e trovare strutture disposte ad interrompere una gravidanza non voluta è divenuta, improvvisamente, un’impresa degna di Ercole. Reparti chiusi, medici che si rifiutano di visitare e operare le pazienti, impossibilità di trovare una soluzione legale. E così, mentre gli obiettori sono in continuo aumento, la criminalità esulta. I rifiuti da parte dei nosocomi hanno spalancato la porta ai malviventi che, cavalcando l’onda del fenomeno, hanno dato vita a nuove frontiere di guadagno, a spese dei disperati.

Un salto indietro di quarant’anni: il ritorno delle mammane, delle cliniche clandestine d’aborti, a cui, però, adesso si aggiungono nuove metodologie, forse ancora più pericolose perché incentrate sull’assunzione di farmaci che, somministrati in modo errato, possono avere effetti tragici e condurre persino alla morte. Tra tutti il più gettonato è il misoprostolo, un medicinale originariamente concepito per guarire l’ulcera ma che, preso in dosi massicce, provoca appunto aborti. Un sistema veloce e comodo, tanto che ha dato vita a un nuovo traffico illegale, il quale trova le proprie radici nel Sud America governato dalle gang e, da lì, si spande fino da noi, attraversando l’oceano e raggiungendo le coste liguri, per poi diffondersi in tutto lo Stivale, grazie alle mafie nostrane. 100 euro per 10 pillole, ancor meno se ci si adopera nell’acquisto sulla rete, dove, però, la stragrande maggioranza dei farmaci sono “fittizi”, ricreati dai narcotrafficanti, che, grazie a essi, riescono a fruttare guadagni raddoppiati rispetto quelli derivanti dal traffico di stupefacenti.

Al contempo, anche la criminalità organizzata cinese -non senza la collaborazione di quella italiana- si adopera e offre concorrenza a quella latino-americana. Tant’è che sono sempre di più le cliniche di aborti clandestini che compaiono nel nostro Paese. In questi luoghi, l’igiene è per lo più trascurabile, le tecniche sono grossolane e non vi è nessun rispetto per la psicologia e per il fisico delle donne. Le ragazze che non muoiono sotto i ferri, riportano ferite gravi o si riscoprono ben presto sterili. Quelle che riescono ad abortire senza incorrere in negativi risvolti son ben poche e pagano il servizio decine di migliaia di euro, finendo per lo più in mano a strozzini e usurai, se non quando a protettori, nelle vesti di prostitute, per saldare il debito; parallelamente, sono aumentati i casi di setticemia.

Secondo il ministero della Sanità sarebbero circa 20mila, le interruzioni di gravidanza illecite, anche se, secondo altre stime, sarebbero almeno il doppio. Qualora poi non si avesse il coraggio di sottoporsi a questo genere di operazioni, che il più delle volte significano scommettere a occhi chiusi sulla propria vita, l’opzione che resta è quella di portare avanti la gravidanza e poi vendere il proprio figlio a qualche acquirente che, una volta avuto il neonato tra le braccia, potrà congratularsi per essersi comperato persino la vita. E se il più delle volte i clienti sono coppie sterili e disperate, accade anche che i compratori siano trafficanti di organi o pedofili.

Ovviamente non è così per tutti: se il ritorno all’aborto clandestino è diventato una piaga che colpisce indiscriminatamente le donne di qualsiasi fascia d’età fertile e qualsivoglia ceto sociale, le differenze le fanno i soldi. Le gestanti più abbienti possono contare su cliniche private di lusso, in cui medici competenti eseguono nascostamente gli aborti, oppure su trasferimenti all’estero, laddove la percentuale dei ginecologi obiettori è ben più bassa rispetto alla nostra. La vera disperazione ed emergenza è per le donne povere, per lo più clandestine, che ricorrono a metodi fai-da-te e affollano successivamente i Pronto Soccorsi d’Italia denunciando aborti spontanei, che di spontaneo non hanno in realtà nulla.

Il fenomeno è gravissimo e illegale. O meglio. E’ legale il fatto che i medici possano sollevare l’obiezione di coscienza, ma dovrebbe esistere quantomeno una soglia non oltrepassabile, per tutelare il diritto conquistato delle donne. In Lazio il 91% dei ginecologi è obiettore, a Napoli solo un ospedale consente l’interruzione di gravidanza, a Bari è totalmente impossibile, in assenza di medici disposti ad applicare la legge 194. Questo è illecito e nasce dalla discriminazione e dall’esasperazione: coloro che accettano ancora di interrompere le gravidanze, infatti, vengono denigrati dai colleghi e sovraccaricati di lavoro, costretti a turni massacranti e violenze psicologiche, così che, alla fine, anch’essi cedono e presentano l’obiezione di coscienza. Inoltre, un surplus tale di lavoro costringe le pazienti a lunghissime liste d’attesa, con il rischio di oltrepassare i termini d’aborto dettati dalla norma. Un circolo apparentemente senza via d’uscita.
Adesso, però, la Laiga, la Libera Associazione Italiana Ginecologi per l’applicazione della legge 194/78, ha presentato ricorso contro questa situzione al Consiglio d’Europa, ed è stato accolto. E si spera che qualcosa possa, di nuovo, cambiare.

Vaccino “esavalente”, ritirato in molti paesi, in Italia continua a mietere vittime…

corelFonte Nocensura redazione del/06/2013 attualità
Pochi giorni fa a Frascati (Roma) un bambino di un anno è stato trovato morto nella culla, all’asilo; il giorno prima gli era stato somministrato il “vaccino esavalente”, che è finito sotto accusa.

Vaccino esavalente che in molti paesi, è stato ritirato dal mercato…

Di seguito un articolo da :autismovaccini.com

ESAVALENTE: siamo alla resa dei conti

Sembra impossibile che oggi il mondo sia arrivato a questo punto. Siamo inorriditi dai giornalisti burattini del sistema.Ritirano molti lotti di vaccino esavalente in 19 paesi al mondoe nessuno ne parla, o meglio quell’unico che ne parla riporta concetti in modo ambiguo. Immediatamente dopo ritirano 2,3 milioni di dosi di vaccino antinfluenzale e tutti i quotidiani ne parlano come se fosse merito dell’efficacia e dell’efficienza del sistema di Farmacovigilanza.
Considerato che in questo paese non esistono due differenti organi di Farmacovigilanza, denominati entrambi ,AIFA è impossibile da comprendere come sia possibile incensarne l’efficacia e l’efficienza [due parole care al Servizio Sanitario Nazionale] quando solo 48 ore prima era incorsa nella più grande topica del secolo a danno della salute dei nostri figli.
Questa manovra mediatica rientra in precise tecniche di comunicazione dei media: enfatizzare una notizia per far passare assolutamente in secondo piano la notizia più importante, senza che nessuno se ne possa render conto, è un gioco risaputo.
Volete la prova? … Ve la forniamo subito!
Dei vaccini esavalenti ritirati in mezzo mondo, destinati a neonati di 3 mesi, ancora oggi non ne parla alcun quotidiano pur sapendo che valanghe di genitori [che si scambiano informazioni in tempo reale sui social networks] hanno chiesto comprensibili rassicurazioni alle varie ASL. Lanotizia ufficiale del ritiro è esplosa a livello globale nella settimana dal 6 al 13 ottobre, con successivo aggiornamentoin data 16 ottobre a seguito delle forti pressioni esercitate dagli stessi genitori nei confronti delle autorità preposte e della ditta produttrice.

La seconda [!!!] segnalazione dell’azienda produttrice il vaccino antinfluenzale, la olandese Crucell, che ha riscontrato “potenziali pericoli” per la salute in due [su 32] lotti del vaccino antinfluenzale Inflexal V, arrivando così alla decisione di ritirare l’intera produzione, riporta la data del 1 ottobre.
Sarà un caso [è sempre un caso!], ma quest’ultima notizia viene amplificata da tutti i media solo successivamente e immediatamente a ridosso del ritiro preventivo dell’Infanrix Hexa, quando il tam tam era diventato ormai di dominio pubblico sulle pagine di tutti i Ministeri della Salute… tranne il nostro, troppo impegnato a promuovere campagne vaccinali antinfluenzali pur contro ogni evidenza scientifica di utilità!
Ciò che il nostro Ministero della Salute dimentica, così come la Farmacovigilanza dell’AIFA e i giornalisti burattini del sistema, è che in caso di ritiro di lotti vaccinali classificati con difetto di CLASSE I [il più pericoloso] vige una incontestabile disposizione EMEAriguardante i ritiri di prodotti dal mercato e gestione non conformità che impone di allertare anche i paesi non interessati dal commercio dei vaccini incriminati [pagina 22 – punto 3.2]. Perchè questo non è avvenuto in Italia?
Per questo motivo, perdurando il silenzio, come privati cittadini abbiamo contattato la Segreteria del Procuratore della Repubblica di Torino Dott. Raffaele Guariniello [già noto per le inchieste riguardanti i vaccini al mercurio e i danni alla salute provocati dal vaccino pandemico H1N1, anche se – guarda caso – il suo pool è stato soggetto a smantellamento], esponendo i fatti e sentendoci invitare ad inoltrare un esposto conoscitivo alla Magistratura al fine di porre chiarezza alle tante domande rimaste senza risposta:
1.se “nessuna contaminazione è stata trovata nei prodotti“, perchè li ritirano?
2.se “nessuna contaminazione è stata trovata nei prodotti“, perchè è stato attribuito al difetto riscontrato la classificazione di CLASSE I?
3.chi ci assicura che siano stati effettuati controlli di qualità sui vaccini destinati ai nostri figli?
4.chi ci assicura che siano stati effettuati controlli di qualità sulle giacenze delle ASL dei vaccini destinati ai nostri figli?
5.perchè ad oggi non esiste evidenza documentata dei controlli di qualità da parte del Ministero, dell’Istituto Superiore di Sanità, dell’AIFA, della GSK e/o di altri laboratori delegati?
6.perchè ad oggi non esiste evidenza documentata dei controlli di qualità da parte del Ministero, dell’Istituto Superiore di Sanità, dell’AIFA e/o di altri laboratori delegati sugli altri vaccini commercializzati dalla GSK?
7.se su tutti i lotti si effettuano “controlli di qualità stringenti e standardizzati”, come possono sfuggire anche inquinanti vistosi come le polveri trovate dall’équipe del Dott. Montanari?
8.che cosa significa che la qualità è “certificata”?
9.se chi “certifica” i controlli trascura anche la presenza di polveri di Acciaio, di Piombo, di Titanio, di Tungsteno e quant’altro, che razza di “certificazione” è?
A questo punto siamo fermamente intenzionati a conoscere ufficialmente tutti i dettagli relativi ai numeri di lotto dei vaccini interessati in tutti i 19 paesi coinvolti dal provvedimento, come è giusto che sia, e siamo fermamente intenzionati ad ottenere altrettante certificazioni ufficiali che comprovino gli avvenuti controlli di qualità sul prodotto [inclusi gli inquinanti ambientali] e sulle giacenze in dotazione alle varie ASL.
Ricordiamo che in Francia il provvedimento di ritiro precauzionale ha riguardato anche la formulazione Tetravalente e Pentavalente dello stesso Infanrix, pertanto i controlli di qualità dovrebbero essere estesi a tutti i prodotti commercializzati dalla GSK [incluso il vaccino Priorix – trivalente Morbillo Parotite Rosolia]
In questo caos totale nel quale si ritrova il nostro Paese, dove ogni giorno esce una novità in materia sanitaria, laddove ormai la coperta è troppo corta per fare anche solo finta di riscaldare un solo malato, crediamo sia importante essere coerenti e rafforzare un concetto che prosegue a sfuggire: non si gioca e non si fa mercato sulla salute dei bambini!

La Merck ammette di aver inoculato il virus del cancro attraverso i vaccini

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-Fonte Articolotre.org Redazione– 28 maggio 2013- attualità
Dalla divisione vaccini del’azienda farmaceutica MERCK arriva la sconvolgente ammissione di aver inoculato il virus del cancro per mezzo dei vaccini.La scioccante intervista ovviamente subito censurata, condotta dallo studioso di storia medica Edward Shorter per la televisione pubblica di Boston WGBH e la Blackell Science,

è stata tagliata dal libro ” The Health Century” proprio a causa del suoi contenuti, l’ammissione che la Merck ha tradizionalmente iniettato il virus micidiale (SV40 ed altri) capace di provocare il cancro, nella popolazione di tutto il mondo.

Questo spiegherebbe infatti l’aumento dell’insorgenza dei tumori negli ultimi cinquant’anni.

Questo filmato, contenuto nel documentario “In Lies we trust: the CIA, Hollywood and Bioterrorism”, prodotto e creato liberamente dalle associazioni di tutela dei consumatori e dall’esperto di salute pubblica, Dott. Leonard Horowitz, caratterizza l’intervista al maggior esperto di vaccini al mondo, il Dott. Maurice Hilleman, che spiega perchè la Merck ha diffuso l’Aids, la leucemia ed altre terribili malattiehttp://www.youtube.com/watch?v=edikv0zbAlU

Nei vaccini venduti al terzo mondo si è scoperto che questi contenevano l’ormone B-hCG, un anti fertile se immesso in un vaccino.

La Corte Suprema delle Filippine ha scoperto che oltre 3 milioni e mezzo di donne e ragazze hanno assunto questi vaccini contaminati, così come in Nigeria, Thailandia.
http://uk.youtube.com/watch?v=edikv0zbAlU

http://it.youtube.com/watch?v=wg-52mHIjhs&feature=related

Cancro, industrie del farmaco accusate di sciacallaggio per prezzi astronomici

corelFatto Quotidiano 26/05/2013 di Francesco De Palo | 6 maggio 2013 attualità

Uno studio di 100 oncologi pubblicato sulla rivista Blood sostiene che dei 12 farmaci approvati dall’autorità del farmaco americana nel 2012, 11 sono stati immessi sul mercato a un prezzo superiore a 100mila dollari per paziente per anno. E il costo dei medicinali esistenti di provata efficacia è stato aumentato fino a tre volte
Le industrie dei farmaci antitumorali accusate di sciacallaggio. Da un gruppo di 100 oncologi tra i più illustri del pianeta, secondo i quali l’industria del farmaco punta a realizzare un profitto con metodi non etici, come accade con l’aumento del costo del grano dopo un disastro naturale. L’influente gruppo di esperti di cancro sostiene che i prezzi elevati praticati dalle aziende farmaceutiche per i farmaci contro il cancro stanno effettivamente condannando a morte i pazienti. E lo scrive in un report pubblicato sulla rivista Blood, secondo cui dei 12 farmaci approvati dall’autorità del farmaco americana, Food and Drug Administration (Fda), nel 2012, 11 sono stati immessi sul mercato a un prezzo superiore a 100mila dollari per paziente per anno. Inoltre il prezzo dei farmaci esistenti di provata efficacia è stato aumentato fino a tre volte.

Gli specialisti attaccano: “Che cosa determina un moralmente giustificabile ‘giusto prezzo’ per un farmaco contro il cancro? Un prezzo ragionevole dovrebbe mantenere sani i profitti dell’industria farmaceutica, senza essere visto come una ‘speculazione’. Il termine sciacallaggio può applicarsi alla tendenza dei prezzi elevati del farmaco in circostanze in cui la vita di un paziente è in condizioni mediche gravi. E che ne provoca il disastro”. Aggiungono poi che in presenza di prezzi elevati tali farmaci, per quanto concerne la Gran Bretagna, non possono essere approvati dal National Institute for Clinical Excellence costringendo i medici a compilare un’apposita scheda di 14 pagine da allegare al fondo della confezione dei farmaci contro il cancro e ad appannaggio di quei pazienti inglesi che potrebbero trarre beneficio da loro utilizzo.

Gli autori del report sono tutti specialisti in tumori del sangue come la leucemia, in cui farmaci contro il cancro si sono dimostrati più efficaci. Uno dei più noti, l’Imatinib, il cui marchio è Glivec prodotto e commercializzato dalla svizzera Novartis, ha avuto così tanto successo nella terapia della leucemia mieloide cronica che i pazienti in cura una decina di anni fa, non solo sono sopravvissuti per qualche anno, ma oggi possono aspirare a una quasi normale aspettativa di vita. Di contro il costo di Glivec è passato da 18mila sterline per paziente per anno a circa 21mila nel Regno Unito, mentre negli Usa da 30mila a 92mila dollari. E ciò nonostante tutti i costi di ricerca siano stati coperti dal prezzo originale e il numero di pazienti trattati e la durata del trattamento abbiano registrato significativi incrementi a causa del successo del farmaco.

Daniel Vasella
, ex presidente e amministratore delegato di Novartis, ha detto in proposito che il prezzo originale praticato per Glivec nel 2001 era stato considerato “alto, ma ne valeva la pena”, con un fatturato annuo stimato all’epoca in 900 milioni dollari, sufficienti a coprire il costo di sviluppo in due anni . Un decennio più tardi le entrate sono state invece della cifra record di 4,7 miliardi. Secondo gli oncologi che hanno sollevato il caso, i ricavi di Glivec nel corso degli ultimi dieci anni “rappresentano profitti generosi per la società”. Ma questo ha prodotto una forte pressione su chi deve pagare il conto. E accusano: “I pazienti sono diventati le vittime finanziarie del successo del trattamento, costretti a dover pagare il prezzo ogni anno più caro per rimanere in vita”.

Negli Usa, proseguono gli oncologi, anche i pazienti dotati di un’assicurazione sanitaria devono corrispondere un contributo medio del 20% del prezzo del farmaco. E proprio il costo di cure salate rappresenta la causa più frequente di fallimenti. Tre nuovi farmaci sono stati approvati per la leucemia mieloide cronica nell’ultimo anno da parte della Fda, ma i prezzi sono “astronomici”, dicono gli autori dell’articolo, fino a 138mila dollari l’anno per paziente. Nel Regno Unito i pazienti sono protetti dalle “ansie economiche dirette di malattia”. Ma il professor Jane Apperley, presidente del dipartimento di Ematologia presso l’Imperial College di Londra, e uno degli autori del report, ritiene che i prezzi elevati dei farmaci salva vita rappresentano ancora una causa di danno in Gran Bretagna.

E dice: “Il prezzo di un farmaco influisce pesantemente. Io sono il capo del servizio presso l’Imperial College e riceviamo costantemente la richiesta di ridurre la nostra spesa. Dobbiamo guardare con molta attenzione al costo dei farmaci che usiamo”. Ma per scacciare le accuse di condurre una battaglia ideologica contro l’industria del farmaco, osserva: “Certo che abbiamo bisogno dell’industria farmaceutica per inseguire lo sviluppo di nuovi farmaci. E’ molto eccitante che un certo numero di tumori stiano diventando sensibili a questi nuovi farmaci. Il problema è che l’aumento dei costi è insostenibile”. Perché se da un lato le cure si rivelano molto efficaci nel mantenere in vita le persone, dall’altro, conclude il report, “se il loro prezzo è fuori dalla portata dei pazienti, sappiamo che è possibile mantenere in vita le persone, ma sappiamo anche che non tutti possono permettersi di farlo”. E chiedono di essere sostenuti nella difesa dei prezzi dei farmaci, “una necessità per salvare la vita dei pazienti”.

Il farmatraffico, la nuova frontiera della criminalità

farmaci-inutili-e-dannosi
Fonte Articolotre Redazione– -22 maggio 2013 attualità
– Altro che droghe. La nuova frontiera dei guadagni illeciti è quella della contraffazione dei medicinali. Più redittizio del narcotraffico e forse addirittura più pericoloso. Sicuramente, più sicuro, perchè più difficilmente rintraccibile.

Solo nel 2010, il mercato del traffico di farmaci finti ha fruttato alle casse della malavita ben 75 miliardi di dollari. Un gruzzolo in grado di far girare la testa e che continua ad aumentare, considerato che quasi nessuno riesce a contrastarlo, vuoi per le lentezze burocratiche, vuoi per le norme inadeguate.

Una volta al massimo vi erano i santoni che promettevano di guarire grazie a rimedi artigianali, unguenti o talismani che avrebbero avuto il merito di curare malattie anche gravissime con il semplice utilizzo. Oppure vi erano le pillole dimagranti o viagra, ma ormai quasi nessuno vi abboccava più. Così che le industrie oscure della contraffazione di medicinali si sono adoperate per rendere il tutto non solo più credibile ma anche più diffuso, tanto che, nel mondo, oggi, un farmaco su dieci di quelli venduti, è falso. Contraffatto e, dunque, o dannoso o inutile. Si spazia dall’antibiotico all’antivirale, fino alla pillola antitumorale.

In alcuni paesi va ancora peggio. I farmaci finti sono 7 su ogni 10 venduti. E, considerato che ormai internet è il nostro supermercato preferito, fin troppo facilmente questa media si verifica anche in occidente. Il 50% dei medicinali venduti sul web sono contraffatti e solo l’anno scorso sono stati sequestrati 3,75 milioni di farmaci pericolosi per un valore complessivo di 10,5 milioni di dollari.

Intanto, l‘Oms lancia l’allarme, dati alla mano. Per rendere l’idea di quanto guadagni un “falsario”, basta pensare che mille dollari investiti in eroina ne fruttano 20mila. La stessa somma, investita in farmaci contraffatti, ne frutta 400mila. Così che, visti i rischi quasi nulli, i criminali gioiscono e si lanciano nel mercato. Unico provvedimento, fino ad adesso, per fronteggiare ed ostacolare il fenomeno è stato quello del Consiglio d’Europa che, nel 2011, ha lanciato una convenzione per combattere il farmatraffico. Il testo, tra l’altro non vincolante, è stato firmato solo da 22 paesi su 49.

Sanità in Piemonte: bene comune e interesse privato il tentativo di privatizzazione

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Fonte articolotre Vito D’Ambrosio- 13 maggio 2013-
Dopo le dismissioni prima dell’Assessore alla Sanità della Regione Piemonte Ferrero che è sotto processo per collusioni con l’andrangheta. poi finito il mandato dell Assessore Monferrino ex dirigente Fiat che molti si son chiesti cosa c’entrasse con la sanità, adesso l’incarico è passato a Cavallera.

C’è da sottolineare un altra frottola che ci han sempre raccontato cioè che la Sanità Italiana avesse dei costi insostenibili in realtà costa di meno rispetto alla media europea”. Ed è un sentire comune che alcuni economisti anche d’oltre oceano stanno radicalmente denunciando come non veritiero. Restando in Italia,secondo uno studio del CEIS (Centre for Economic and International Studies) dell’Università di Tor Vergata a Roma, raccontato dal sito http://www.quotidianosanita.it,link file:///C:/Users/Administrator/Downloads/www.quotidianosanita.it apprendiamo che “A parità di potere d’acquisto, scopriamo che per la sanità lo Stato e le Regioni, spendono per ogni italiano un quarto in meno (esattamente – 25,9%) di quanto spendono la Germania e la Francia e gli altri tre Paesi dell’Europa a 6 (Belgio, Lussemburgo, Paesi Bassi)
Nonostante che si sia evitato il taglio degli immobili strategici della Sanità . e ci sia la possibilità di vendere quelli che non lo sono per recuperare soldi cmq che vanno ai servizi sanitari ci sono altri due problemi.
Ma sembra che attraverso altri escamotage la Sanità vada verso la privatizzazione.
per il fatto dei tagli alle manutenzioni straordinarie agli ospedali è l’altro grande problema”. Finirà che non funzioneranno più e che ci sarà una vera e propria emergenza a livello d’impiantistica e di struttura.
Poi c’è un secondo problema come sottolinea Il dottor Antonio Macrì, segretario del Circolo Salute PD, racconta che anche i studiosi della Bocconi confermano i dati precedenti. Nel loro rapporto si sottolinea che il rischio di una sanità fai da te è molto alto. “In Italia, cita Macrì, il numero delle ‘badanti’è superiore al numero degli addetti ospedalieri: 774 mila contro 646 mila e che i fondi destinati a coprire i costi dell’assistenanza privata da parte dei comuni è sempre minore.[/b
]E poi ci sono i [b]ticket sanitari alle stelle con la conseguente diminuzione delle prestazioni . Soldi, almeno per il Piemonte, non più richiesti in relazione al reddito “ma al tipo di prestazione” e anche questo è un passo verso la dismissione del sistema pubblico e “universalistico”.

[b]articolo completo [/b ] http://www.articolotre.com/2013/05/sani … ato/169471

Caso di autismo insorto il giorno stesso della vaccinazione: il tribunale di Rimini ha riconosciuto il danno del vaccino e il diritto all’indennizzo della famiglia

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Fonte altrainformazione.it di Corrado Penna 27/04/2013 attualità
Il 15 marzo 2012 è stata depositata la sentenza con cui il tribunale di Rimini sancisce il diritto di due genitori ad un elevato risarcimento dalle istituzioni sanitarie perché il proprio figlio è diventato improvvisamente autistico subito dopo la vaccinazione trivalente contro Morbillo Parotite e Rosolia (in inglese MMR). La sentenza è visionabile interamente in formato pdf al seguente indirizzo:

Fai clic per accedere a Sentenza_TdL_Rimini_marzo2012.pdf

Nella sentenza viene fatto notare come il giorno stesso della vaccinazione sono insorti sintomi preoccupanti (diarree e nervosismo) dopo di che si è manifestato il grave disagio psico-fisico diagnosticato in seguito come autismo con invalidità totale e permanente.

Data la situazione è veramente difficile negare la realazione causale tra vaccinazione e insorgenza dell’autismo.
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La notizia fa breccia pure al di fuori dei confini nazionali, e viene riportata anche dall’edizione del mailonline (la traduzione integrale dell’articolo la potete
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leggere al link: http://www.comilva.org/danno_da_vaccino/mmr_vittoria_di_madre).
La stampa italiana invece nel riportare la notizia sembra dare più spazio al risentimento delle autorità sanitarie (le quali temono che la gente abbia paura di vaccinare i propri figli dopo questa sentenza):
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/04/16/tribunale-rimini-vaccino-morbillo-causa-lautismo-insorge-comunita-medica/204717/
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Il fatto è che quando il dottor Wakefield trovò notevoli correlazioni tra l’autismo e quel tipo di vaccino trivalente, pubblicando anche uno studio particolareggiato, le istituzioni tutte (sanitaria e giudiziaria in particolare) gli mossero guerra cercando di farlo passare per un truffatore. Come sono riuscite a fare questo? Semplicemente utilizzando tutto il potere che hanno le istituzioni nel manipolare i mass media e nel pilotare la giustizia, non esitando all’occorrenza di ricorrere a maniere forti come minacce ai genitori dei bambini autistici coinvolti nello studio di Wakefield. qui di seguito la video-intervista in cui alcuni genitori testimoniano l’incredibile vicenda.
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Nel frattempo dal quotidiano britannico telegraph arriva la notizia che un collaboratore di Wakefield ha vinto la causa contro le istituzioni sanitarie che lo avevano radiato dall’albo dei medici. L’articolo spiega che nella sua lunga battaglia per essere riabilitato ha avuto dalla sua i parenti dei bambini autistici che erano stati oggetti del famoso studio prima pubblicato, e poi parzialmente ritrattato dalla prestigiosa (ma evidentemente non altrettanto coraggiosa) rivista Lancet.
http://www.telegraph.co.uk/health/children_shealth/9128147/MMR-doctor-wins-battle-against-being-struck-off.html
Anche Wakefield è stato radiato dall’albo dei medici: a quanto pare quando si scoprono le tristi verità sui vaccini si è oggetto di una incredibile forma di repressione.

Studio scientifico mostra come il vaccino quadrivalente contro il papilloma virus possa innescare vasculopatie autoimmuni mortali

corel
Fonte Altrainformazione 16/04/2013 attualità
Uno studio scientifico mostra che il vaccino quadrivalente contro il papilloma virus può causare vasculopatia autoimmuni fatali (ovvero mortali).

Lo studio realizzato dai due medici canadesi Lucija Tomljenovic e Cristopher A. Shaw si intitola “Morte dopo il vaccino contro il papilloma virus, c’è una relazione causale o è una coincidenza?” e si può leggere (in inglese) al seguente link

Tomljenovic-Shaw-Gardasil-Causal-Coincidental-2167-7689-S12-001.pdf.

Le conclusioni dell’articolo non sono per niente ambigue: il vaccino in questione può innescare una reazione autoimmune che può essere talora mortale. Le conclusioni sono motivate dal fatto che molte delle reazioni avverse a tale vaccino finora registrate corrispondono a sintomi di vasculopatia cerebrale.
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Ragazzina di 14 anni muore poche ore dopo il vaccino contro il papilloma virus: vaccinazioni sospese

Studi come questo ovviamente mettono in calcio d’angolo tutti i ministeri della sanità che negano continuamente ogni correlazione tra le morti ed i vaccini.

I sanitari attribuiscono la morte a condizioni patologiche pre-esistentipapillomax3

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sito in memoria delle ragazze morte in seguito a vaccinazione contro il papilloma virus

Il lato oscuro della farina raffinata (LA RAFFINAZIONE DELLA FARINA BIANCA che porta mancanza di 2 parti fondamentali del seme di grano)

Fonte altrainformazione 11/04/2013 attualità
corel
Il “cibo killer” che vediamo oggi, se non hai mai sentito parlare di alimentazione naturale potrebbe davvero sorprenderti, ed è probabile che vada ad intaccare delle convinzioni profonde sul cibo che ci portiamo dietro dalla nascita, e che la nostra tradizione italiana non ci aiuta di certo a smussare.
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LA SCONVOLGENTE VERITA’ SULLA RAFFINAZIONE DELLA FARINA BIANCAPer farina bianca raffinata intendo la farina che abitualmente è presente sulle nostre tavole sotto forma di pane, pasta e dolci.
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Questo tipo di prodotto industriale che non ha quasi più niente di naturale è stato privato di 2 parti fondamentali del seme del grano: La crusca all’esterno ed il germe all’interno (l’embrione).
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Una dieta basata principalmente su questo prodotto è la causa principale di malnutrizione, costipazione, stanchezza e numerose malattie croniche.
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Se ci pensi bene si tratta di un prodotto abbastanza recente, il pane comune infatti fino a poco tempo fa esisteva esclusivamente in forma integrale.
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Solo negli ultimi 50 – 60 anni è stato introdotto il pane bianco, simbolo di un progresso economico e tecnologico che non ha tenuto conto della salute degli esseri umani.
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Un grano troppo impoverito
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Negli anni ’50 inoltre il frumento è stato vittima di profonde trasformazioni genetiche da parte dei più grandi agronomi italiani. La ricerca genetica, di un frumento che garantisse grosse produzioni e resistentissimo agli eventi esterni, ha creato un grano troppo impoverito, quasi completamente privo di sostanze nutritive.
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Farine arricchite.

Addirittura sono nate delle farine arricchite proprio per soccorrere alla mancanza di questi nutrienti. Quindi le grosse industrie di raffinazione del grano aggiungono 4-5 vitamine e minerali inorganici, pensando così di compensare le 15-20 o più sostanze che si trovano nella crusca e nel germe. (senza considerare le fibre…)
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Ma vediamo su cosa influisce il consumo eccessivo di farina bianca:
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Più prodotti raffinati una persona mangia più insulina deve essere prodotta dall’organismo.
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L’insulina favorisce il deposito di grasso, il passaggio ad un rapido aumento di peso e di trigliceridi elevati, che può portare a malattie cardiache. Nel tempo, il pancreas diventa così carico di lavoro che la produzione di insulina si blocca, e ipoglicemia (poco zucchero nel sangue) o diabete vengono a galla.
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Non è un caso che il diabete sia una delle malattie più diffuse negli ultimi decenni. Ci sono bambini che nascono già diabetici negli Usa a causa degli errori alimentari dei loro genitori e in Italia la percentuale di celiachia e intolleranza al glutine (presente nel frumento) cresce ogni anno del 10 %.
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Inoltre la farina di grano raffinata è il combustibile che alimenta le infezioni e gli alti livelli di zucchero nel sangue creando un terreno fertile per batteri dannosi ed un conseguente indebolimento del sistema immunitario..

Ma non è tutto qui, purtroppo la situazione è anche peggio.
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Perché il colore del pane bianco è così bianco,
quando la farina di grano da cui è stato prelevato non lo è?
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Il motivo è semplice: la farina usata per fare il pane bianco è sbiancata chimicamente, proprio come quando usi la candeggina per sbiancare i tuoi vestiti.
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Così, quando mangi il pane bianco, mangi anche i residui chimici degli sbiancanti.
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I mulini industriali usano prodotti chimici differenti per lo sbiancamento, ma sono tutti abbastanza nocivi.
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Eccone alcuni: l’ossido di azoto, di cloro e nitrosyl e perossido di benzoile miscelato con sali chimici vari.
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Un agente sbiancante, l’ossido di cloro, combinato con le proteine qualunque siano, ancora rimaste nella farina, produce allossana..

L’allossana è velenosa, ed è stata utilizzata per produrre il diabete in animali da laboratorio. L’ossido di cloro serve anche ad allungare la durata di conservazione della farina, ma non è propriamente salutare.
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Inoltre, nel processo di produzione di farina bianca, la metà degli acidi grassi insaturi, che sono ad alto valore alimentare, si perdono nel processo di fresatura , e praticamente tutta la vitamina E è perduta con la rimozione di germe di grano e crusca.
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Come risultato, il resto della farina del pane bianco che si acquista, contiene solo proteine di scarsa qualità e amido modificato.
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Ma non è tutto per quanto riguarda la perdita di sostanze nutritive.
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Circa il 50% di tutto il calcio, il 70% di fosforo, l’80% di ferro, il 98% di magnesio, il 75% di manganese, il 50% di potassio, e il 65% del rame vengono distrutti.
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Se questo non fosse abbastanza grave, circa l’80% di tiamina, il 60% di riboflavina, il 75% di niacina, il 50% di acido pantotenico, e circa il 50% di piridossina sono inoltre persi.
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E non è ancora finita….

Gli zuccheri semplici e i carboidrati raffinati (farina bianca, pasta, lavorati, cibi devitalizzati, etc..) richiedono poco metabolismo ed entrano nel flusso sanguigno rapidamente.
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improvviso aumento di zuccheri
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Il pancreas, l’organo che regola la quantità di insulina che viene rilasciata nel sangue, è indaffarato dall’ improvviso aumento di zuccheri.
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Il risultato di tutto questo è una forte diminuzione della glicemia (solitamente entro un’ora), e una conseguente sensazione di letargia, confusione mentale, debolezza e senso falso di “fame!.
Tutti questi problemi portano una forte acidità
che considero una delle cause principali di ogni malattia.
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Come se non bastasse, questo fa in modo che lo zucchero causi l’aumento di peso, non solo a causa del suo innaturale contenuto calorico, ma in realtà perché altera il metabolismo!
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Che cosa significa ciò?
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Ecco cosa significa: se due gruppi di persone sono alimentate con lo stesso numero esatto di calorie, ma un gruppo prende le sue calorie dello zucchero e da prodotti raffinati, mentre l’altro gruppo consuma le calorie sotto forma di cereali integrali, frutta e verdure, il primo gruppo aumenta di peso, mentre l’altro no.
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Questa constatazione ci viene da studi pubblicati da parte del Ministero della Salute degli USA
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Farina bianca ”arricchita”
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Come abbiamo visto quindi poche sostanze nutritive sintetiche sono aggiunte nuovamente alla farina bianca che viene poi chiamata “arricchita”.
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In realtà non c’è stato alcun reale “arricchimento” del prodotto originale, ma l’inganno e la distruzione della vita di una delle tante creazioni perfette che troviamo in natura.
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I ratti di laboratorio di solito muoiono in una settimana-dieci giorni,
quando sottoposti ad una dieta a farina bianca raffinata.
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Ultimo avvertimento:
corel
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Falsi cereali integrali.
Non lasciarti ingannare da prodotti che vengono pubblicizzati come cereali integrali, ma effettivamente non lo sono. Possono avere una qualche quantità di cereali integrali all’interno, ma ci possono essere un sacco di altri ingredienti inutili e malsani.
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Per esempio, se il pane è morbido, è molto difficile che sia davvero integrale. Assicurati di leggere tutti gli ingredienti con cura su tutti i prodotti che compri.
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Se hai ancora la tendenza a mangiare cereali, acquista soprattutto cereali integrali in chicchi, ce ne sono di innumerevoli qualità e tutti buonissimi. .
Prossimamente forse parlerò anche di questo e ne vedremo di vari tipi da adottare nella dieta di transizione.
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E con questo si conclude la terza lezione, per oggi è tutto.
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tratto : http://www.rawfoods.it/