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Alemanno&;co e il prete degli orrori TUTTI GLI “ AMICI”DI DON CONTI, EX DELEGATO DEL SINDACO, CONDANNATO PER PEDOFILIA (Aledanno e i suoi amici)

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Fatto Quotidiano 2/06/2013 Angela Camuso attualità

Un sacerdote moderno e carismatico, idolatrato dalla gente, corteggiato dai politici. Un potente uomo di Chiesa, a capo di una popolosa parrocchia romana ed economo della Curia, braccio destro dell’attuale vescovo della diocesi di Porto Santa Rufina di Roma e nominato dall’allora futuro sindaco della Capitale Gianni Alemanno quale suo delegato alle politiche della famiglia. Non è un prete qualsiasi don Ruggero Conti, condannato a Roma venerdì in secondo grado a14 annie 2 mesiper violenzasessuale nei confronti di sette tra bambini e adolescenti che frequentavano l’oratorio di Selva Candida, bor- gata alla periferia nord-ovest della metropoli. Viene dal ricco Nord Italia, don Conti, nato nel 1953 a Legnano (Milano). AVEVA TRENT’ANNI e non eraancora sacerdote, anzi ufficialmente era fidanzato, quando secondo le indagini iniziò a violentare adolescenti maschi approfittando del suo ruolo di animatore del vi- vace oratorio di San Magno nel centro storico del- la cittadina lombarda. Allegro, generoso, disponibile, don Ruggero era amato dalla gente di Le- gnano. Datempofrequentava ComunioneeLiberazione e faceva persino l’insegnante di educazione ses- suale in una scuola media. Nel 1986 stravinse le elezioni comunali di Legnano, diventando assessore alle Politiche sociali. Diventò sacerdote nel ‘91, a 38 anni. Arrivò a Selva Candida nel ‘96 e alla gente del posto sembrò di passare, di colpo, dalla notte al giorno: quel prete non era soltanto un ec- cellente organizzatore di eventi che coinvolgeva- no i giovani, ma pure un formidabile collettore di donazioni che si trasformavano in opere vi- sibili a beneficio della comuni- tà. La parrocchia di Selva Candida rientrò così nel progetto pilota della Cei per la costruzione in tutta Italia di 50 nuove chiese. Sempre con tanta disponibilità di contanti, che utilizzava in realtàancheper sedurreiragaz- zini che lo interessavano ses- sualmente, il prete organizzava in parrocchia eventi in grande stile. Nel 2008 arrivò in quella borgata Gianni Alemanno, che quando era ministro delle Poli- tiche agricole aveva sovvenzio- nato i giardini esterni alla nuova chiesa. Anche Giuliano Ferrara, a quel tempo impegnato nella sua crociata contro l’aborto, at- tinse a quel bacino elettorale. Pure Walter Veltroni, di cui il parroco raccontava di essere amico. E Francesco Storace. Il vicesindaco di Roma Mauro Cu- trufo e Mario Baccini, ex ministro della Funzione pubblica nel secondo governo Berlusconi, si mi- sero a parlare in chiesa durante la messa domenicale, tra il mormorio dei fedeli di diverso orientamento elettorale. Dopo la funzione, Baccini era andato a banchettare nella canonica. Don Ruggero era intimo anche dell’opinionista monsignor Giovanni d’Ercole, volto popolare della Rai: lui è LA PREDA LE CONFESSIONI DI UNA VITTIMA Angela Camuso Castelvecchi, pag 288 14,88 ¤ l’uomo che aveva introdotto don Ruggero nella Segreteria di Stato della Santa Sede. Ora su Conti pesa un nuovo verdetto, arrivato a più di due anni dalla condanna in primo grado e a cinque anni di distanza dall’ar – resto del prete, senza che le vit- time abbiano ancora ottenuto alcun risarcimento, perché il tri- bunale non ha riconosciuto né la parrocchia nél a dio cesi responsabili civili di quanto commesso dal sacerdote. Questo nonostante l’acclarato comportamento omissivo del vescovo, monsi- gnor Gino Reali, indagato per concorso in violenza sessuale ma subito prosciolto su richiesta del pm, Francesco Scavo. UN’ARCHIVIAZIONE che nelle sue motivazioni fa intendere le responsabilità morali del monsignore. Scriveva il pm: “Reali ha tenuto un comportamento eccessivamente passivo o indolente nella conduzione della vicen- da che (seppur rilevante sotto altri profili) non è in alcun modo idoneo a costituire il fondamento di una responsabilità penale”. Dei suddetti altri pro- fili non risulta si sia occupata in alcun modo l’Au – torità ecclesiastica. Il vescovo, che pur ricevette se- gnalazioni dai parrocchiani e un’accorata lettera di un ragazzo violentato, riconfermò nel 2006, per i successivi nove anni, don Ruggero parroco di Sel- va Candida. Reali non è mai stato oggetto di prov- vedimenti disciplinari e a settembre del 2012 fu ricevuto con tutti gli onori da Papa Benedetto XVI al terminedi un’udienza generale. D’altraparte il processo a don Conti, sin da subito, ha diviso in due l’opinione pubblica: un nutrito gruppo di innocentisti ha gridato al complotto fino all’ultimo ed era in aula anche l’altroieri.