Matteo spiega ad Angela com’è Berlino

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LA LEADER TEDESCA SI DEFINISCE “IMPRESSIONATA”. MA LO DISSE GIÀ A PROPOSITO DI MARIO MONTI
Fatto Quotidiano del 18/03/2014 di Wanda Marra attualità
Potsdamer platz è la più incredibile esperienza dell’architettura degli ultimi 50 anni”. Gesticola Matteo Renzi. Parla in un inglese un po’ maccheronico, ma efficace. Affermazione forte. Accanto a lui Angela Merkel se lo guarda, tra il perplesso e l’incuriosito. “Non è tanto convinta”, commenta qualcuno della delegazione italiana che guarda la scenetta. I due prima del vertice intergovernativo sono alla finestra della Cancelleria. E Matteo (per l’occasione “Mat – thäus”)spiega alla Merkel com’è fatta Berlino.È ispirato, decisamente entusiasta: “La cosa mera- vigliosa di Berlino è che qui si mischiano le espe- rienze di 4 architetti”. Pausa. Stavolta non cerca solo le parole giuste in inglese. “Renzo Piano, Norman Forster”. Gli altri due non se li ricorda. Guarda la Merkel. Neanche lei colma la lacuna. Maè unattimo e lui ègià oltre:“Sto rifacendole scuole in Italia. E sai (in inglese non esiste il lei) a chi ho chiesto una mano? A Renzo Piano”, rac- conta. Poi, nel dubbio che lei si immaginasse l’ar – chistar sui cantieri con l’elmetto, chiarisce: “Ci darà una ideological supervision (supervisione ideologica, o giù di lì). Il Renzi’s style non cambia neanche a Berlino. Che poi non è la prima volta che lui va a trovare la Merkel: l’aveva già fatto, in gran segreto, l’11 luglio scorso, quando non era nean- che candidato segretario del Pd. Mandando Letta su tutte le furie: a lui l’aveva detto Angela. A po- steriori, furia comprensibile. ARRIVA con l’aereo di Stato il premier. Scende per primo. Seguito dai ministri Pinotti (Difesa), Poletti (Lavoro), Padoan (Economia), Guidi (Svi- luppo economico). La Mogherini (Esteri), invece, arriva da Bruxelles. Renzi fa strada. Stringe le ma- ni a tutti: “Buongiorno, buongiorno. Buon lavo- ro”. Italiano, voce squillante. Poi, eccolo salutare la Merkel di fronte alla Cancelleria. Si china a parlarle, posa confidenziale. Però, mentre si prepara all’esecuzione degli inni nazionali, si mette dalla parte sbagliata. Lei lo sposta, comprensiva, ma ferma. “Tu devi stare qui”. Mica l’unico errore. Sopra all’abito scuro d’ordinanza, Renzi sfoggia un cappotto grigio a doppio petto. Look inedito. Tanto inedito che un bottone abbottonato male viene immortalato in tutte le foto. Non sfugge a Grillo che ci fa un tormentone. Lui se ne accorge e rimette l’asola al posto giusto. Ma in ogni momento della giornata gli tocca imparare qualcosa. “Matteo qui”, gli dicono al tavolo ufficiale. E nella foto di gruppo: “Matteo sorridi, che ti fa bene”: Non manca il dono ad Angela: la maglia numero 33 di Mario Gomez, attaccante della Nazionale tedesca, che gioca nella Fiorentina. Ovviamente autografata. In conferenza stampa parla, parla. Niente rispostestringate dacerimoniale. Sesi dà il caso, non fa mancare la polemica. Angela lo asseconda. Benevola, a tratti un po’ basita. So- prattutto “impressio – nata”. Vocabolo abusa- to. Disse il 24 novembre 2011 davanti a Monti: “Fiducia nell’Italia e nelle sue impressionanti ri- forme strutturali”. Dice ieri: “Sono rimasta ve- ramente impressionata dai progetti del nuovo go- verno italiano”. Ma l’alieno Renzi prende e porta a casa. E durante il brindisi serale si lascia andare: “Nei prossimi mesi la politica italiana cambierà volto”. Perché “faremo ciò che ha fatto Michelangelo con il David: toglieremo ciò che è in eccesso”. E soprattutto: “Stiamo provando a fare una pacifica rivoluzione”. Ça va sans dire , con lui alla guida. Eccolo Matteo nel ruolo del rivolu- zionario europeo. Ci ha preso gusto.

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aderente al ms5 Biella al comitato dell'Acqua pubblica

Pubblicato il marzo 19, 2014, in attualità, Uncategorized con tag , , , . Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.

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